Le strade del Lago di Como

Le strade del Lago di Como

Le strade del lago di Como

Nella parte occidentale del Lago di Como, inizia la strada Statale, nota anche come Regina,  si dice in onore della regina Teodolinda, in realtà essa deve il suo nome all’aggettivo latino regia: così infatti erano chiamate dai Romani tutte le vie imperiali, cioè statali.

Secondo la ricerca commissionata da Tom Tom, la statale 340 si è classificata al terzo posto tra le strade più belle d’Europa.

Le strade di questi luoghi sono tortuose, spesso strette, panoramiche, attraversano borghi, non sempre i turisti sono coscienti del luogo che stanno andando a visitare, ritrovandosi spaesati, su strade di montagna difficili da percorrere per chi non è abituato.

Photo by flyjetservice

Tra Cernobbio e Brienno si può imboccare, invece,  la  Vecchia Regina, la strada Statale 340, che attraversa i Borghi arroccati sul bacino iniziale del Lago:  il percorso a volte stretto e tortuoso passa attraverso noti paesi lacustri, quali Cernobbio, Moltrasio, Laglio, fino all’uscita Torriggia, ricongiungendosi alla nuova strada Regina, per proseguire verso Brienno, Argegno, Colonno, Sala Comacina, Ossuccio, Lenno, Mezzegra, Tremezzo e Griante.

Ogni curva è una sorpresa sul magnifico paesaggio, tra lago e montagne, un’esperienza unica e indimenticabile

Il paesaggio è caratterizzato da montagne che scivolano nel lago, ora morbide e ora inquiete; boschi, piccole spiagge di ciottoli bianchi, di erba soffice, alcune di sabbia e promontori bagnati da acque placide.
Borghi di pietra che sembrano cartoline dal medioevo, Grand Hotel e ville da favola, con giardini curatissimi e atmosfere aristocratiche da Belle Epoque.

Le sponde del lago di Como, sono una meta turistica frequentata da almeno due secoli, eppure capace di conservare un numero sorprendente di luoghi autentici, minuscoli paesi e valli da esplorare guidando lungo strade serpeggianti.

Dove godersi il tragitto oltre la meta

Tutta la parte di Cernobbio affacciata sul lago è un susseguirsi di ville signorili costruite fra il ‘400– come il nucleo di Villa Pizzo (oggi Volpi Bassani) – e il ‘900 come villa Bernasconi, progettata  in stile liberty da Alfredo Campanini.

Non si può dimenticare lo splendore di Villa d’Este, dimora cinquecentesca impreziosita da uno splendido giardino all’italiana. 

Dopo la proprietà nobiliare, la villa venne trasformata in albergo di gran lusso nel 1873.

Si può poi risalire lungo la ripida strada fitta di curve e strettoie che in circa 17 chilometri conduce al monte Bisbino, un balcone da cui ammirare splendidi scorci. Sulla cima, a 1325 metri, coronata da un piccolo santuario, lo sguardo spazia sul lago, sui monti e sulla pianura lombarda.